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L’Arte di esprimersi dipingendo: Arianna Matta

di Evelina Silvestroni




Domenica 20 Settembre, nel Villino Volterra di Ariccia, si è svolto il Festival "Il Giardino delle arti". L'Associazione culturale Chissà Dove si è occupata di creare laboratori artistici per bambini e di curare l’organizzazione di spettacoli teatrali e musicali e presentazioni dilibri. In questo contesto, io ho avuto il compito di presentare l'artista Arianna Matta e di inaugurare la sua personale intitolata "Il giardino dell'artista". Arianna Matta è una pittrice di Albano Laziale che, dopo essersi laureata al D. A. M. S. e aver frequentato i corsi della Roma University of Fine Arts, ha partecipato a numerose e importanti collettive sia in Italia sia all'estero. Molto affermata, tra il 2015 e il 2019 è stata protagonista di tantissime personali tra Roma, Catania, Cosenza e Parigi.


La maggior parte delle opere allestite nella serra del Villino novecentesco aveva come protagonista una natura sottovetro, ma non come siamo abituati ad osservarla nella realtà. L'artista con le sue pennellate veloci e istintive va a ricreare un altro tempo e un altro spazio. Una realtà altra estremamente interiore prende vita sulla tela e, come dice l'artista, ha l'obiettivo di far emergere le emozioni più nascoste, più sopite di chi guarda. L'arte di Arianna è espressione emotiva che allo stesso tempo suscita emozioni. Una sensibilità estrema con cui ci parla di sé pienamente. C'è chi si esprime al meglio scrivendo, chi lo fa parlando e chi cucinando. Arianna Matta definisce se stessa dipingendo.


Non si può fare a meno di rimanere molti secondi a fissare perdutamente i suoi viola e i suoi blu.”

A livello tecnico, la pittrice si ispira alla Glitch Art, ovvero una pratica di origine americana che consiste nel modificare dei dati per distorcere la realtà di un video o di un audio. Ad esempio, questo effetto si genera quando stiamo guardando un programma in TV e il segnale viene meno creando delle linee poco definite e immagini differenti dal solito. Nasce una realtà distorta, che è proprio quella che dipinge Arianna. Linee poco chiare e spezzate che producono dei soggetti che sembra stiano per sparire da un momento all'altro. Il titolo di alcune sue opere "No Signal"; è emblematico. Il colore, solitamente a olio, è poi determinante per le sue tele.


A volte acceso, vivace ebrillante, altre più desaturato e contenuto, ma sempre estremamente studiato. Infatti i colori, secondo la pittrice, influenzano la psiche umana e vanno studiati con cura. Dunque, costei piuttosto che compiere uno o più bozzetti prima di una sua opera, si occupa di curare gli accostamenti cromatici e di capire quali colori sarà meglio utilizzare per esplicare una determinata emozione. Un’operazione di grande importanza, che rende i suoi quadri ipnotici. Non si può fare a meno di rimanere molti secondi a fissare perdutamente i suoi viola e i suoi blu.


A tal proposito il riferimento immediato va' al pittore russo della seconda metà dell’Ottocento Vasilij Kandinskij, il quale durante tutta la sua vita studiò le emozioni che possono suscitare i colori e i loro accostamenti. Scrisse moltissimo riguardo ciò e lo tradusse in opere d’arte. Ad esempio, egli riteneva che un colore profondo come il blu fosse legato alla tristezza, alla solitudine e che il suo opposto fosse il giallo, il colore dell’allegria. Per saperne di più vi consiglio assolutamente il suo libro “Lo spirituale nell’arte”. Mi piace molto sapere se gli artisti contemporanei vengano ispirati da qualche pittore o scultore del passato e per questo lo domando sempre.


Arianna Matta mi ha risposto “William Turner e l’Espressionismo tedesco”. Turner fu un abile paesaggista inglese del XIX secolo che nella sua vita piuttosto che dipingere la realtà com'era come i suoi contemporanei, creò dei veri e propri paesaggi dell'anima. Guardando le sue creazioni, non si vedono soltanto una veduta o un luogo, ma anche un insieme di emozioni e sensazioni profonde. Con l’Espressionismo tedesco Arianna Matta ha sicuramente in comune il guardarsi dentro e il tirare fuori le sue emozioni, anche le più dolorose e angosciose.





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